Cembra

Cembra (Zémbra o Cémbra in dialetto cembrano) è un paese di 1 826 abitanti a nord di Trento nella valle omonima situato ad una quota collinare (670 s.l.m.), alla destra del torrente Avisio; confina con FaverSegonzanoLona-LasesAlbianoLisignagoGiovo e la provincia autonoma di Bolzano.

Nel 1928 Cembra aveva aggregato i territori dei soppressi comuni di Faver e Lisignago; ma nel 1952 questi territori si erano distaccati per ricostituire nuovamente i comuni di Faver e Lisignago. Il comune di Cembra soppresso il 31 dicembre 2015, dal 1. Gennaio 2016 costituisce, mediante fusione con il comune di Lisignago, il nuovo comune di Cembra Lisignago.

Il toponimo “Cembra” è attestato per la prima volta come Fagitara Cimbra in un documento di Paolo Diacono, che la cita come uno dei castelli distrutti dai Franchi nel 590; successivamente appare come CimbriaCymbra e, nel 1406, Zymer.

L’area venne invasa dai Franchi nell’Alto Medioevo, i quali, come riporta Paolo Diacono, distrussero il “castello di Cimbra” (la prima attestazione storica del nome). Successivamente il paese entrò a far parte di un feudo appartenente al principato vescovile di Trento, e amministrato dai signori di Salorno, gli Appiano. La sovranità sul feudo venne usurpata da Mainardo IIconte del Tirolo: sotto di lui, dapprima Cembra subentrò a Lisignago come sede giurisdizionale, quindi l’intera giurisdizione venne accorpata a quella di Königsberg.

Quando le guerre napoleoniche interessarono la valle, Cembra fu coinvolta direttamente; il paese subì danni materiali agli edifici e ai prati e requisizioni di legname e di cibarie, e si ebbero inoltre diversi decessi per tifo esantematico. Il 20 marzo 1797, mentre 2500 soldati croati dell’impero austro-ungarico erano ivi stanziati, le forze francesi attaccarono, dalla sponda sinistra dell’Avisio, Cembra e gli altri insediamenti della sponda destra, causando ingenti danni (la vicina Faver, ad esempio, fu completamente distrutta). Sortite francesi continuarono anche gli anni seguenti, fino almeno al 1801.

«Catastrofe per Cembra e per tutta la Pieve non fu mai per l’addietro avvenuta e che per mercè della Divina Misericordia speriamo che mai più sarà per succedere.»
(L’allora parroco di Cembra, tal don Pecoretti, lamentando i danni causati da “codesti umanissimi francesi” durante la battaglia del 1797)

Il paese si dedica con passione alla viticoltura sulle impervie e tipiche terrazze della valle. La cantina di montagna è la cantina più alta del Trentino, (700 m s.l.m.). Nata nel 1952 per iniziativa di alcuni viticoltori, oggi ne annovera circa 400. Cembra è incastonata nel più importante bacino europeo di porfido, l’oro rosso dei valligiani, una roccia che conferisce ai vini una sapidità e persistenza straordinaria.

Dal vicino paese di Faver provengono diverse famiglie di Tabarelli presenti anche attualmente a Cembra.

Condividi:

%d bloggers like this: