Vigolo Vattaro (Vìgol in dialetto trentino) è una frazione del comune italiano dell’Altopiano della Vigolana, nella provincia autonoma di Trento, a pochi chilometri da Trento e dal lago di Caldonazzo. Sorge a 725 metri sopra il livello del mare. Si tratta di un insediamento umano antico, posto sulla strada romana che collega la Valsugana con la Valle dell’Adige. Interessanti furono le scoperte archeologiche romane, tra cui una strada selciata. Sicuramente il sito di Vigolo Vattaro fu interessato dalla colonizzazione romana gravitando politicamente sul “Municipium” di Trento. Proprio ai romani sembra debba il nome “Viculus”, ossia piccolo villaggio.
Le invasioni barbariche, che segnano il passaggio fra l’epoca antica e quella altomedievale, non lasciarono intaccato il paese. Nel Medioevo Vigolo Vattaro era difeso dal Castello di Vigolo e dalla Torre di Mattarello ma, nonostante ciò, il paese soffrì più volte per il passaggio di eserciti e subì il sacco dei rivoltosi trentini.

Negli anni seguenti Vigolo condividerà la propria sorte con buona parte del Trentino subendo le invasioni napoleoniche che tanto costarono alla nostra comunità sia in disagi che in ristrettezze economiche.
Ben più disastrose furono le conseguenze della crisi economica che costrinsero, nella seconda metà dell’Ottocento, tante famiglie ad emigrare. Nel corso di quegli anni quasi un terzo della popolazione lasciò la propria terra, condividendo l’amara sorte di tanti trentini. Si possono ancora leggere negli atti della cancelleria comunale del 1875 “…per deliberare sui ricorsi presentati da alcuni individui che divisarono di emigrare nell’America per l’importo da corrispondersi al Comune, vennero formate tre classi…e venne deliberato di corrispondere a quelli della prima classe: adulti f. 4 per persona e sotto gli anni 11 f. 2 e sotto ai due anni nulla …”.