I Tabarelli bresciani provengono da Degagna di Vallesabbia, ora frazione di Vobarno (Brescia) Qui vi sono famiglie che pur portando lo stesso cognome non si ritengono parenti tra di loro, quindi la loro presenza è di antica data, come dimostra un’antica lapide di Idro (BS) in cui si ricorda un Giovanni Tabarelli da Degagna, nato nel 1764. Qualche anno fa in Asiago, l’amico Rigoni Stern mi parò del castello di Vigolo Vattaro, presso Trento. Nel viaggio di ritorno mi fermai a vederlo e, in Biblioteca mi diedero un piccolo dossier sulla famiglia Tabarelli de Fatis. Con la sua stessa curiosità feci visita alla Parrocchia di Degagna, dove ho trovato qualche mio avo (battesimi, matrimoni, morti). Ma io non sono esperto di consultazioni di archivio e penso se ne potrebbe ricavare molto di più.
Ad ogni modo ne ho tratto uno schema, dal quale estraggo – e le invio –questo piccolo estratto concernente la mia famiglia con i discendenti e ascendenti Tabarelli in linea diretta. Il nostro cognome è chiaramente di derivazione trentina. I nonni mi raccontavano, in base ad una tradizione orale, che il capostipite venne in Degagna da Riva del Garda ed era, espressione curiosa, “figlio di nessuno”
Dati sui Tabarelli rilevati dagli archivi della parrocchia di Degagna. L’archivio si ferma a circa la metà del Settecento, ma ho motivo di ritenere che i Tabarelli siano arrivati in questa località in era molto antecedente in contemporanea con le famiglie più vecchie (i Federici provenienti dalla Valle Camonica, i Ceresini, gli Scudellari e i Preti, provenienti dalla Valle di Non).
Degagna, ora frazione dei Vobarno, ha sempre fatto comune a sé fino al 1928 con l’entrata in vigore della legge fascista che aboliva i piccoli comuni. Questa frazione, con il calo demografico in atto da alcuni decenni, è passata dalle mille unità alle attuali 600 circa.
In questo paese non c’è famiglia che non abbia un legame diretto o collaterale con i Tabarelli; infatti a causa anche di numerose omonimie, per distinguere i Tabarelli provenienti da diversi ceppi si è ricorsi ai soprannomi come: i Gros (i grossi), i Màgher (i Magri), i Gian-Marie (figli di Giovanni e Maria) e i Bericet ramo a cui appartengo.
Per voce dei miei genitori so che proveniamo da Trento, anche se non mi è stata precisata la località. I Tabarelli sparsi in Valle Sabbia, sul Garda (Salò, Gardone Rivera, Toscolano-Maderno) e Brescia città sono tutti oriundi di Degagna (almeno quelli che conosco).
I miei avi, sia da parte materna che paterna, erano proprietari di fucine che producevano chiodi; a detta di mio padre questi chiodi, attraverso commercianti bresciani, finirono anche nei cantieri navali della Repubblica Veneta. Per questo motivo un mio antenato, Giovan-Battista, era soprannominato il “chiodarolo”. La galleria costruita dalla ex Società Elettrica Bresciana, per il prelievo di acqua dal lago d’Idro necessario per alimentare la grossa centrale di Carpeneda di Vobarno dettò la fine (fra il 1920-1925) di queste numerose officine che si videro private dei canali di alimentazione assorbiti dalla galleria medesima. Gli operai confluirono in prevalenza negli Stabilimenti Falck di Vobarno.Dati forniti (08.11.1997) da Carlo Tabarelli